Novantacinque tesi. Un martello. Una porta. Quel gesto del 1517 non fu un atto di fede cieca, ma di dubbio coraggioso. Lutero non voleva distruggere la Chiesa: voleva salvarla dalla corruzione. Oggi celebriamo la Riforma, ma abbiamo dimenticato la sua lezione più radicale: la verità ha paura solo delle domande che non osiamo fare. I dogmi contemporanei non portano tonache, si nascondono dietro algoritmi e consenso sociale. La libertà più profonda non è fare ciò che vuoi, ma essere chi sei. Anche quando nessuno ti dà il permesso.
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Dalla Piramide alla Galassia: Ripensare la Comunità Spirituale
Un vescovo cattolico rinuncia al potere gerarchico e sogna una Chiesa “dal basso”. La pandemia ci ha mostrato che la fede fiorisce nelle case, non solo nei templi. E se il futuro della spiritualità non fosse una nuova struttura, ma una galassia di persone che brillano di luce propria? Dalla verticalità alla gravitazione spirituale: ripensare la dignità personale nelle comunità di fede.
Il vestito dell’imperatore: quando l’abito cerca di fare il monaco
L’ostentazione di simboli di potere ecclesiastico nel 2025 racconta più di una fragilità umana che di autentica autorevolezza spirituale. Come un’armatura dorata che protegge un cavaliere spaventato, gli abiti solenni e la distanza cerimoniale rischiano di diventare scudi dietro cui nascondere l’insicurezza personale. Il Vangelo propone l’opposto: Gesù lava i piedi e muore nudo, Francesco sceglie scarpe consumate e prossimità. La vera autorità non ha bisogno di pubblicità, si impone da sola. Quando un leader spirituale si affida agli ori per essere riconosciuto, quando moltiplica le distanze protocollari, comunica più debolezza che forza. In un’epoca che ha il radar dell’inautenticità, questa scelta allontana chi cerca testimoni credibili, non monumenti. Il test è semplice: togli l’abito, cosa rimane? L’evangelizzazione oggi richiede il coraggio della vulnerabilità, non la sicurezza dei paramenti. Perché la grandezza vera non teme l’ordinarietà, e Dio fatto uomo non ha bisogno di rappresentanti travestiti da imperatori.
Elogio dell’Antipatia
L’antipatia è una lama che brilla nell’oscurità.Non la cerchiamo, ma quando appare, divide il mondo in due: chi resta sulla superficie liscia delle convenzioni e chi osa scendere nelle profondità scomode della verità. Essere antipatici non significa essere maleducati o offensivi. Significa non farsi piccoli per piacere a tutti. Significa…
