Il Vaticano trova il tempo per limitare i titoli di Maria ma non per far predicare le donne. Storia di come la “serva del Signore” sia diventata lo scudo dorato del clericalismo maschile.
Mese: Novembre 2025
El Rodeo. Giorni senza nome
El Rodeo. Giorni senza nome. Un racconto POV sulla detenzione di Alberto Trentini
Il 15 novembre 2024, esattamente un anno fa, Alberto Trentini veniva arrestato in Venezuela mentre portava aiuti umanitari per conto dell’ONG Humanity & Inclusion. Da allora, il cooperante veneziano di 46 anni è detenuto nel carcere di El Rodeo, vicino Caracas, senza accuse formali, senza processo, senza diritti.
Questo racconto prova a entrare nella sua cella, nei suoi pensieri, nelle sue giornate scandite dal metallo contro metallo delle serrature. Tra l’odore acre della paura, la febbre del compagno di cella, i pochi minuti d’aria nel cortile con Luis e Carlos (altri prigionieri dimenticati), emerge la quintessenza dell’essere umano: la speranza.
Non la speranza ingenua che tutto si risolverà, ma quella radicale che resiste attraverso i piccoli gesti. Un pezzo di pane diviso. Una coperta data a chi ha freddo. Uno sguardo che dice: tu esisti, non sei solo un numero.
Per Alberto, che resiste. Per sua madre Armanda, che continua a battersi. Per tutti coloro che credono ancora nella dignità umana.
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SAFARI UMANO
“Domani tornate. Ordini da Roma.” Novembre 1993, il SISMI chiude l’operazione. Stefano torna a casa, cena con la famiglia. Oggi, 2025, esce dal bar milanese sotto la pioggia. Domani andrà alla recita del nipote. Sarà un nonno felice.
SAFARI UMANO – finale online ora.
SAFARI UMANO
Milano, 2025. Un bar che si svuota, due uomini che ricordano. Marco confessa: «L’ho mancata, ho spostato il mirino». Ma solo la prima volta. Poi è diventato normale. Sarajevo 1993, collina di Trebević, duemila marchi al giorno. La seconda puntata di “Safari Umano” scava nel meccanismo: come si diventa quello che non avresti mai voluto essere.
SAFARI UMANO
“Sai che il male è banale, ma è comprenderlo che è complesso.” Milano 2025: un chirurgo estetico e un ex agente del SISMI si ritrovano dopo ventinove anni. Parlano di figli, nipoti, e di quella primavera a Sarajevo quando pagavano per uccidere. Prima puntata.
I Guardiani che Divorano Sé Stessi
Ti sei mai chiesto cosa succede quando chi denuncia pubblicamente la violenza verbale la pratica in privato? Quando chi predica inclusione tiene liste nere di proscritti? Il caso “Fascistella” ci mostra il tradimento dell’ideale in tempo reale. E nell’epilogo scoprirai perché questa storia mi tocca personalmente: ci sono zone dove non posso presentare i miei libri. Non per quello che ho fatto, ma per come certi “partigiani” preferiscono divorarsi tra compagni piuttosto che combattere il vero fascismo.
Le Due Italie: Quello che Diciamo sui Migranti e Quello che Facciamo Loro
C’è una storia, quest’anno, che pesa più di tutti i numeri. È la storia di Satnam Singh. Un bracciante morto dissanguato, scaricato davanti casa con il braccio amputato in una cassetta della frutta.
Questa non è cronaca nera. È il manifesto di quella che il Dossier Statistico Immigrazione 2025 chiama una “sottoguerra mondiale contro i poveri”.
Abbiamo costruito un racconto tossico di “invasione”, ma la verità, scrive il dossier, è un “paradosso populista”: gridiamo “non possiamo accoglierli” mentre le nostre imprese implorano per avere manodopera, in un’Italia che sta scomparendo per denatalità.
Come si tiene in piedi questa bugia? Costruendo una “fabbrica dell’illegalità”. Chiamiamo questa macchina “Decreto Flussi”, ma è una lotteria truccata: nel 2024, solo il 7,8% delle quote si è trasformato in un contratto. Il sistema è fatto per creare un esercito di “invisibili” ricattabili, come Satnam.
Il Dossier 2025 non è un libro sui migranti. È uno specchio. Ci mostra le nostre due facce: quella che difende i confini e quella che ha un disperato bisogno di qualcuno che raccolga i pomodori.
IL SUD CHE DENUNCIA
Cotronei, 1,3 milioni di euro spariti, un museo del rock mai nato. I titoli urlano “Sud che ruba”. Ma c’è un dettaglio che nessuno racconta: è stato un calabrese a denunciare tutto. Questa è la storia vera del coraggio civile meridionale che spacca lo stereotipo – quella che i media nazionali dimenticano sempre di raccontare perché è più scomoda della narrazione consolidata.
Il vero scandalo di Pasolini: perché la sua profezia sul consumismo ci brucia ancora
Oggi ricordiamo Pier Paolo Pasolini. Ma il suo non è un ricordo comodo, da statua. È un’interferenza. Il vero scandalo del suo pensiero non fu la sua vita, ma la sua spietata profezia sul consumismo. Pasolini lo definì “il vero fascismo”: un potere capace di educarci tutti, borghesi e proletari, a desiderare le stesse identiche cose. Un’omologazione che, nell’epoca degli algoritmi, ci brucia ancora di più.
