Il Vaticano trova il tempo per limitare i titoli di Maria ma non per far predicare le donne. Storia di come la “serva del Signore” sia diventata lo scudo dorato del clericalismo maschile.
Categoria: domenicale
Il vero scandalo di Pasolini: perché la sua profezia sul consumismo ci brucia ancora
Oggi ricordiamo Pier Paolo Pasolini. Ma il suo non è un ricordo comodo, da statua. È un’interferenza. Il vero scandalo del suo pensiero non fu la sua vita, ma la sua spietata profezia sul consumismo. Pasolini lo definì “il vero fascismo”: un potere capace di educarci tutti, borghesi e proletari, a desiderare le stesse identiche cose. Un’omologazione che, nell’epoca degli algoritmi, ci brucia ancora di più.
Il Coraggio di Dubitare: Perché la Riforma è Più Attuale Che Mai
Novantacinque tesi. Un martello. Una porta. Quel gesto del 1517 non fu un atto di fede cieca, ma di dubbio coraggioso. Lutero non voleva distruggere la Chiesa: voleva salvarla dalla corruzione. Oggi celebriamo la Riforma, ma abbiamo dimenticato la sua lezione più radicale: la verità ha paura solo delle domande che non osiamo fare. I dogmi contemporanei non portano tonache, si nascondono dietro algoritmi e consenso sociale. La libertà più profonda non è fare ciò che vuoi, ma essere chi sei. Anche quando nessuno ti dà il permesso.
La Cultura a Punti: Hai Diritto Solo se Vinci?
La nuova “Carta Valore” promette cultura, ma impone un limite: solo chi si diploma entro i diciannove anni può accedere ai bonus. Così un diritto diventa un premio e l’inclusione si trasforma in esclusione. Questo articolo indaga l’errore di fondo di una misura che divide invece di unire e chiede: vogliamo davvero una cultura a punti o un Paese dei diritti per tutti?
Halloween: Quando le Zucche Raccontano l’Anima dell’Italia
Prima che gli ultra cattolici la demonizzassero come festa pagana, prima che l’America ce la restituisse con l’accento straniero, Halloween era già qui. Nei vicoli di Serra San Bruno, in Calabria, i bambini bussavano alle porte con zucche intagliate a forma di teschio: “Mi pagate il coccalu di muortu?” Non è un’invasione culturale. È un ritorno a casa. È la storia di come abbiamo dimenticato le nostre radici mentre combattevamo contro noi stessi. E di come possiamo restituire ai nostri figli una festa che è sempre stata profondamente italiana, profondamente spirituale, profondamente nostra.
Dalla Piramide alla Galassia: Ripensare la Comunità Spirituale
Un vescovo cattolico rinuncia al potere gerarchico e sogna una Chiesa “dal basso”. La pandemia ci ha mostrato che la fede fiorisce nelle case, non solo nei templi. E se il futuro della spiritualità non fosse una nuova struttura, ma una galassia di persone che brillano di luce propria? Dalla verticalità alla gravitazione spirituale: ripensare la dignità personale nelle comunità di fede.
L’obbedienza non è più una virtù: una risposta necessaria a Suor Monia Alfieri
È più onesto obbedire o protestare? Ribaltando l’appello di Suor Monia Alfieri, questa analisi dimostra come il dissenso non sia “disonestà”, ma il più alto atto di responsabilità. Sulle orme di Don Milani, si afferma che la pace si costruisce con la critica, non con il silenzio complice.
Il vestito dell’imperatore: quando l’abito cerca di fare il monaco
L’ostentazione di simboli di potere ecclesiastico nel 2025 racconta più di una fragilità umana che di autentica autorevolezza spirituale. Come un’armatura dorata che protegge un cavaliere spaventato, gli abiti solenni e la distanza cerimoniale rischiano di diventare scudi dietro cui nascondere l’insicurezza personale. Il Vangelo propone l’opposto: Gesù lava i piedi e muore nudo, Francesco sceglie scarpe consumate e prossimità. La vera autorità non ha bisogno di pubblicità, si impone da sola. Quando un leader spirituale si affida agli ori per essere riconosciuto, quando moltiplica le distanze protocollari, comunica più debolezza che forza. In un’epoca che ha il radar dell’inautenticità, questa scelta allontana chi cerca testimoni credibili, non monumenti. Il test è semplice: togli l’abito, cosa rimane? L’evangelizzazione oggi richiede il coraggio della vulnerabilità, non la sicurezza dei paramenti. Perché la grandezza vera non teme l’ordinarietà, e Dio fatto uomo non ha bisogno di rappresentanti travestiti da imperatori.
Il poverello di Assisi dice no alla festa nazionale
Ecco alcune proposte di estratto per WordPress:
Opzione 1 (breve e diretta):
“Cosa direbbe Francesco d’Assisi della festa nazionale istituita in suo onore? Un discorso immaginario del santo sui paradossi di celebrare chi scelse la povertà, sul rispetto per valdesi e non credenti, e sulla differenza tra rituale e autenticità evangelica.
Ho un sogno.
Ho un sogno.
Un sogno che un giorno non conterà più il colore della pelle, né il passaporto, né il codice postale in cui sei nato, ma soltanto la dignità con cui ciascuno cammina nel mondo.
Un sogno che un giorno le tecnologie non divideranno, ma uniranno.
Un sogno che le nuove generazioni erediteranno non solo debiti e catastrofi, ma semi di pace, comunità e speranza.
Perché non sarà la ricchezza a renderci liberi, ma la giustizia.
Non sarà la potenza a renderci grandi, ma la fraternità.
